mercoledì 18 luglio 2007

Sesso, Droga & Rock'n'Roll pt.2

>leggi anche Sesso, Droga & Rock'n'Roll pt.1

Dal torrido '67 alle ceneri di papà Richards

Ed eccoci finalmente giunti al secondo, stupefacente capitolo dedicato alle sregolatezze dei Rolling Stones. Che, essendo ispirato alla mitica trilogia riassunta nel titolo, non poteva che far tappa nel controverso mondo delle droghe: la controcultura di fine '60 e gli stati di coscienza non ordinari, sperimentati con slancio e generosità da rockstar d'ogni risma. In tal senso, gli Stones rappresentarono forse l'epitome massima verso cui si scagliò con maggior foga, la censura e la condanna della borghesia WASP d'allora.

L'annus orribilis del gruppo coincise con il 1967: cominciato male (5 febbraio) con le accuse del giornale News Of The World, secondo cui Mick Jagger faceva uso di LSD, e finito peggio (15 dicembre) con il ricovero di Brian Jones, ufficialmente per sovraffaticamento. In mezzo il delirio vero e proprio: l'irruzione della polizia nella tenuta di Richards a Redlands, con sequestro di sostanze varie appartenenti allo stesso e all'amico Jagger, il rifiuto di diverse compagnie aeree di ospitarli durante la tournèe del marzo-aprile, l'arresto di Brian Jones (10 maggio), la sentenza successiva al sequestro di Redlands (che vide condannare rispettivamente a 3 e 12 mesi di detenzione Jagger e Richards) e, ultimo ma non ultimo, un altro arresto ai danni di Brian Jones (30 ottobre), stavolta per detenzione di hashish.

Che i Rolling Stones fossero familiari con le droghe, del resto, fu chiarissimo anche ai più ingenui dopo aver osservato il video di We Love You
sguardi persi e pupille dilatatissime attraverso cui il gruppo si fece beffa della stampa moralista, e ringraziò invece i propri fan nonché l'accorata difesa del London Times. Da segnalare che quest'episodio fu capace di raccogliere attorno al gruppo una commovente gara di solidarietà da parte delle altre band, a cominciare dai Beatles (che con Lennon e McCartney cantarono i cori della canzone), fino agli Who, che invece incisero un 45 giri con due brani degli Stones: Under My Thumb e The Last Time.

Da quell'increscioso episodio ad oggi, la parabola dei Rolling Stones è spesso costellata da aneddoti che non hanno fatto altro che alimentare questo mito sballato e visionario.

L'effetto LSD riprodotto dal video-maker Spike Jonze in Like a Rolling Stone

Certo la provocazione più cinica e scioccante resta l'ultima, allorquando un beffardo Keith Richards ha prima annunciato e poi smentito d'aver sniffato nientemeno che le ceneri del padre. Un vizio endemico trasformato in un elisir di giovinezza.
Meglio delle trasfusioni di sangue...


>coninua con Sesso, Droga & Rock'n'Roll pt.3

3 commenti:

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo a pensare che gli stones siano i paladini della droga e del sesso!
tutti dimenticano il loro profilo di grandi rockers, autori e musicisti.
e un giornalista musicale questo dovrebbe saperlo

Anonimo ha detto...

Chissà se nella trinità Sex'n Drugs'n Rock'n Roll ci sia qualcosa di più profondo e subliminare che una trovata di comunicazione.

Qualcosa (vista la stagione che invita ormai all'ouzo ke mezè) che risalga fino a Dioniso ed ai suoi riti?

Qualcosa che appartiene all'inconscio collettivo dell'umanità e di cui gli Stones oggi sono solo le moderne Baccanti ...

Anonimo ha detto...

a proposito della solidarietà dei beatles, la cosa che mi ha sempre fatto specie è il mito della rivalità tra le due maggiori band degli anni '60. nell'ormai leggendaria copertina di sgt pepper che maglietta indossa la bambola in basso a dx?
d'altra parte lo show-biz si nutre di miti, anche del mito del sex drugs & rock'n'roll...

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