Stadio Olimpico, 6/7/2007: the myth lives on
Prezzi alle stelle, parterre adibito a salottino, 17° concerto nello stivale, rischio senilità da allarme rosso. Eppure... il pubblico dei Rolling Stones risponde come sempre, generoso. Almeno 30.000 persone di ogni età e luogo sono accorse venerdì sera a Roma per assistere alla tanto attesa data unica italiana. Del resto, chi se ne importa quando di fronte a te hai quattro leggende viventi. Chi se ne importa quando l'appuntamento che si rinnova è nientemeno che con il mito.
Perché di questo si tratta, mito; null'altro. E come tale, dunque, celebriamolo.
L'inizio del concerto di Roma (Start me up) preso da YouTube
Start us up
Il palco è una pachidermica struttura a 4 piani ispirata al Guggenheim Museum di New York, con al centro uno schermo di dimensioni esagerate e ai lati un sistema sputafuoco che farebbe l'invidia del vulcano di quella famosa villa in Sardegna.
Quando sono le 21.35, i Rolling Stones partono subito a razzo con Start Me Up, e il pubblico s'accende per davvero. Qualche pezzo recente, e poi l'affondo nella grazia sublime di Ruby Tuesday, con i led dei telefonini a soppiantare definitivamente gli antichissimi accendini. A metà dell'opera c'è persino spazio per un omaggio all'immenso James Brown (I'll Go Crazy), grande ispiratore delle pietre, uno per cui l'equazione musica=sesso è valsa una vita intera. Ed ecco che allora iRolling Stoneslasciano giustamente spazio alla corista Lisa, voce bollente e curve pericolose, modello Formula 1.
Il diavolo e il pirata
Dopo Tumbling Dice, riflettori puntati su quel vecchio filibustiere di Keith Richards, pancia gonfia, ghigno beffardo e, soprattutto, il monolitico riff che ha marchiato a fuoco mezzo secolo di rock.
Da quel momento i nostri salgono sul palco piccolo e, sulle ali della forza meccanica, s'inabissano dentro la folla fendendola in due. È forse il momento clou dell'intera serata: Miss You, It's Only Rock'n'Roll, Satisfaction, Honky Tonk Women. Ballano anche i sassi.
Sempre dal concerto di Roma, Satisfaction
Quindi il gran finale, con una gigantesca bocca di gomma con la lingua a penzoloni, Mick Jagger (che dio lo benedica) che corre come un pazzo e sculetta civettuolo, e la tracklist che inanella robetta al cardiopalma tipo Sympathy For The Devil, Paint It Black, Jumping Jack Flash.
La gente è in estasi, mamme con la maglietta stringono figli con la bandana; tutti rigorosamente griffati Rolling Stones.
Symphaty for the Devil a Roma, preso da YouTube
Il mito non può finire, il pubblico li reclama ancora!
E allora, a chiudere 2 ore di scorribande, arriva pure Brown Sugar, canzone che oggi riesce a scandalizzare solo le autorità cinesi, ma che continua imperterrita a fulminare migliaia di cuori rock.
It's Only Rock'n'Roll...
Proposta: finché ci saranno in giro performer come Mick Jagger, Keith Richards, Ron Wood e Charlie Watts (o Iggy Pop e Patti Smith...), bisognerà arrestare chiunque associ la parola dead alla parola rock.
Scaletta:
Start Me Up
You Got Me Rocking
Rough Justice
Rocks Off
She's So Cold
Ruby Tuesday
Can't You Hear Me Knocking
I'll Go Crazy
Tumbling Dice
You Got The Silver (Keith)
Happy (Keith)
Miss You (to B-stage)
It's Only Rock'n Roll (B-stage) Satisfaction (B-stage)
Honky Tonk Women (to main stage) Sympathy For The Devil
Paint It Black
Jumping Jack Flash
Brown Sugar (encore)
lunedì 9 luglio 2007
Il mio Blog sui Rolling Stones: una bomba a tempo
Rolling Stones: dal concerto, all'uscita del film di Martin Scorsese
Please allow me to introduce myself...
Diciamoci la verità, la musica possiede virtù realmente sorprendenti; spesso sottaciute. Nessun'altra arte, d'altronde, è in grado di mettere assieme generazioni tanto distanti, scatenare moti improvvisi di pianto e riso, svelare scenari inediti e suggestivi. Nessun'altra arte è in grado, in ultima analisi, di fornire le chiavi stesse con cui spesso scegliamo di vivere la nostra esistenza. Per tanti di noi tutto ciò è prassi quotidiana, stile di vita. Un corto circuito iniziato magari tanti anni fa, proprio grazie a questa congrega di canaglie chiamata Rolling Stones, incarnazione e cristallizzazione ultima della sacra trinità: sesso, droga e rock'n'roll.
Una bomba a tempo si diceva. Un blog a tempo concordato assieme alla BIM Distribuzione, nell'attesa snervante che il maestro Martin Scorsese porti finalmente su grande schermo il suo capolavoro annunciato: Shine a Light. E mentre le lancette già s'inseguono furiose verso l'inesorabile showdown (Data di uscita, 21 Settembre 2007), abbiamo pensato bene di far partire il nostro atto d'amore proprio all'indomani del concerto con cui Le pietre (cioè i Rolling Stones) sono tornate a trovarci a 40 anni esatti dalla loro prima tournèe italiana.
Come sempre, un'esperienza da raccontare e tramandare.
Ma questo sarà l'oggetto del prossimo post...
Pleased To Meet You,
Mauro Zanda
Please allow me to introduce myself...
Diciamoci la verità, la musica possiede virtù realmente sorprendenti; spesso sottaciute. Nessun'altra arte, d'altronde, è in grado di mettere assieme generazioni tanto distanti, scatenare moti improvvisi di pianto e riso, svelare scenari inediti e suggestivi. Nessun'altra arte è in grado, in ultima analisi, di fornire le chiavi stesse con cui spesso scegliamo di vivere la nostra esistenza. Per tanti di noi tutto ciò è prassi quotidiana, stile di vita. Un corto circuito iniziato magari tanti anni fa, proprio grazie a questa congrega di canaglie chiamata Rolling Stones, incarnazione e cristallizzazione ultima della sacra trinità: sesso, droga e rock'n'roll.
Una bomba a tempo si diceva. Un blog a tempo concordato assieme alla BIM Distribuzione, nell'attesa snervante che il maestro Martin Scorsese porti finalmente su grande schermo il suo capolavoro annunciato: Shine a Light. E mentre le lancette già s'inseguono furiose verso l'inesorabile showdown (Data di uscita, 21 Settembre 2007), abbiamo pensato bene di far partire il nostro atto d'amore proprio all'indomani del concerto con cui Le pietre (cioè i Rolling Stones) sono tornate a trovarci a 40 anni esatti dalla loro prima tournèe italiana.
Come sempre, un'esperienza da raccontare e tramandare.
Ma questo sarà l'oggetto del prossimo post...
Pleased To Meet You,
Mauro Zanda
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