lunedì 9 luglio 2007

Rolling Stones live a Roma: appuntamento con il mito

Stadio Olimpico, 6/7/2007: the myth lives on
Prezzi alle stelle, parterre adibito a salottino, 17° concerto nello stivale, rischio senilità da allarme rosso. Eppure... il pubblico dei Rolling Stones risponde come sempre, generoso. Almeno 30.000 persone di ogni età e luogo sono accorse venerdì sera a Roma per assistere alla tanto attesa data unica italiana. Del resto, chi se ne importa quando di fronte a te hai quattro leggende viventi. Chi se ne importa quando l'appuntamento che si rinnova è nientemeno che con il mito.
Perché di questo si tratta, mito; null'altro. E come tale, dunque, celebriamolo.

L'inizio del concerto di Roma (Start me up) preso da YouTube

Start us up
Il palco è una pachidermica struttura a 4 piani ispirata al Guggenheim Museum di New York, con al centro uno schermo di dimensioni esagerate e ai lati un sistema sputafuoco che farebbe l'invidia del vulcano di quella famosa villa in Sardegna.
Quando sono le 21.35, i Rolling Stones partono subito a razzo con Start Me Up, e il pubblico s'accende per davvero. Qualche pezzo recente, e poi l'affondo nella grazia sublime di Ruby Tuesday, con i led dei telefonini a soppiantare definitivamente gli antichissimi accendini. A metà dell'opera c'è persino spazio per un omaggio all'immenso James Brown (I'll Go Crazy), grande ispiratore delle pietre, uno per cui l'equazione musica=sesso è valsa una vita intera. Ed ecco che allora iRolling Stoneslasciano giustamente spazio alla corista Lisa, voce bollente e curve pericolose, modello Formula 1.

Il diavolo e il pirata
Dopo Tumbling Dice, riflettori puntati su quel vecchio filibustiere di Keith Richards, pancia gonfia, ghigno beffardo e, soprattutto, il monolitico riff che ha marchiato a fuoco mezzo secolo di rock.
Da quel momento i nostri salgono sul palco piccolo e, sulle ali della forza meccanica, s'inabissano dentro la folla fendendola in due. È forse il momento clou dell'intera serata: Miss You, It's Only Rock'n'Roll, Satisfaction, Honky Tonk Women. Ballano anche i sassi.

Sempre dal concerto di Roma, Satisfaction

Quindi il gran finale, con una gigantesca bocca di gomma con la lingua a penzoloni, Mick Jagger (che dio lo benedica) che corre come un pazzo e sculetta civettuolo, e la tracklist che inanella robetta al cardiopalma tipo Sympathy For The Devil, Paint It Black, Jumping Jack Flash.
La gente è in estasi, mamme con la maglietta stringono figli con la bandana; tutti rigorosamente griffati Rolling Stones.

Symphaty for the Devil a Roma, preso da YouTube

Il mito non può finire, il pubblico li reclama ancora!
E allora, a chiudere 2 ore di scorribande, arriva pure Brown Sugar, canzone che oggi riesce a scandalizzare solo le autorità cinesi, ma che continua imperterrita a fulminare migliaia di cuori rock.

It's Only Rock'n'Roll...
Proposta: finché ci saranno in giro performer come Mick Jagger, Keith Richards, Ron Wood e Charlie Watts (o Iggy Pop e Patti Smith...), bisognerà arrestare chiunque associ la parola dead alla parola rock.
















Scaletta:
Start Me Up
You Got Me Rocking
Rough Justice
Rocks Off
She's So Cold
Ruby Tuesday
Can't You Hear Me Knocking
I'll Go Crazy
Tumbling Dice
You Got The Silver (Keith)
Happy (Keith)
Miss You (to B-stage)
It's Only Rock'n Roll (B-stage) Satisfaction (B-stage)
Honky Tonk Women (to main stage) Sympathy For The Devil
Paint It Black
Jumping Jack Flash
Brown Sugar (encore)

1 commento:

george ha detto...

COME SI FA A NON LASCIARE UN COMMENTO?
un tour che ha polverizzato ogni record di incassi!!!ritorno alle origini, energia, senza fronzoli,un riff immortale di Keith, the Greatest rock'n'roll band in the world è generosa energica,con una giovinezza insospettabile, sorprendente, mitigata dal talento acquisito, ma graffia come agli inizi. Chi è nato nel mezzo, impara ma non offusca la lororo originalità, nata da quella frase di Muddy Waters : ...I'm a man... I'm a rollin' stone... SIMBOLICO COACERVO DELLE EMOZIONI DEL VIVERE UMANO,con gli entusiasmi, le depressioni, le tragedie e il coraggio di sopravvivere, comunque innamorati della vita.
GEORGE

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